MONTE
PETROSO
2249
Monti
della Meta
Indicazioni geografiche e stradali
La vetta è in territorio abruzzese non distante
dal confine tra il basso Lazio e l’Abruzzo e le province di Frosinone e
L’Aquila. E’ situata all’interno del PNALM (Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e
Molise).
Sul versante laziale bisogna raggiungere la
cittadina di Sora sulla confluenza delle valli del Liri, di Comino e di Roveto.
In auto
Si prende la superstrada in direzione
Cassino. Può essere presa o nei pressi dell’ospedale (ingresso Sora Centro)
oppure nel vicino paese di Broccostella (ingresso Sora Sud). Per chi arriva da
Cassino si prende la stessa superstrada ma con direzione Sora. Da ovunque si
provenga, all’altezza di Atina si esce allo svincolo Atina Ponte
Melfa-Picinisco-San Donato V.C. Alla successiva rotonda si va dritti e dopo
circa km 6,5 si gira a destra in direzione Settefrati (km 4). Si supera il
paese (m. 784) e dopo altri 9 km si arriva nella Valle di Canneto.
IMPORTANTE
Le cime di Monte Petroso, Monte
Altare e Monte Tartaro fanno parte della Riserva Integrale del Parco e per questo sono
interdette agli escursionisti durante tutto l’anno.
Ciò è
dovuto alla consistente presenza, su queste creste, del Camoscio appenninico ed
alla necessità di tutelarlo e salvaguardarlo dal considerevole flusso turistico
che arreca grave disturbo.
Le zone
adiacenti possono essere sempre raggiunte ma durante il periodo estivo con
delle importanti limitazioni (l’estate del 2019 dal 1° agosto al 09 settembre).
E’ quindi opportuno rivolgersi
all’Ente Parco per acquisire informazioni più dettagliate ed evitare possibili
sanzioni.
I numeri
telefonici sono: 0863 1856566 - 339.8395335
L’auspicio
di tutti gli escursionisti è che in futuro l’Ente Parco trovi delle soluzioni
che consentano di nuovo l’accesso su queste magnifiche vette; naturalmente con severe
e consistenti limitazioni e nel più assoluto rispetto della fauna che qui vive.
Stando così
le cose gli appassionati della montagna si vedono irrimediabilmente privati della
cima del Petroso, montagna simbolo di quest’affascinante territorio dell’intero
Appennino.
Località di partenza
Valle di
Canneto (Settefrati)
Altezze tempi dalla partenza
m. 1050 Valle di Canneto
m. 1496 I Tre Confini h 1,45
m. 1952 Rifugio Forca Resuni h 2,55
m. 1952 Rifugio Forca Resuni h 2,55
m. 2249 Vetta h 3,50
m. 1050 discesa h 3,00
Percorso
Dall’ampio piazzale della valle, a ridosso del
Santuario della Madonna di Canneto, inizia il lungo tracciato su una strada
brecciata (circa 5,5 km) che, costeggiando un ruscello adiacente (non sempre
visibile perché l’acqua scorre spesso nel sottosuolo), attraversa per intero tutto
il vallone. Durante il tragitto si superano prima un rifugio forestale (sulla
sinistra) e successivamente l’antico Casone Bartolomucci (sulla destra). Al
termine della lunga vallata, che data la comoda strada e la moderata pendenza si percorre abbastanza
agevolmente, e attraversate le ultime verdi radure si giunge ai Tre Confini.
Qui il sentiero, che ha ormai
preso il posto della strada, si divide: a sinistra si raggiunge la Val Fondillo
dopo aver scavallato il Valico Passaggio dell’Orso; a destra si punta sul Rifugio
di Forca Resuni. Si segue dunque questa seconda direzione e tra tanti
tornantini si inizia a salire con decisione. Il sentiero è sempre ben segnato e
molto evidente. Nell’ultimo tratto, uscendo dalla faggeta sempre più rada, si tagliano
in diagonale le coste delle vette della Camosciara ricoperte da un bellissimo mugheto (bosco arbustivo di pini mughi).
Si raggiunge quindi il
valico sulla cui sommità è posto il Rifugio di Forca Resuni.
Dalla parte opposta del valico, sopraggiunge il
sentiero che permette agli escursionisti di raggiungere Monte Petroso dalla
località abruzzese di Civitella Alfedena passando per la rinomata Val di Rose.
Arrivati quindi al rifugio, come detto in cima al valico, bisogna prendere il
crinale di destra che si innalza con discreta pendenza
e lo si deve percorrere,
quasi sempre in cresta, fino alla vetta del Petroso, posta alla considerevole
quota di 2249 m. (per trovarne di più alte occorre recarsi sui massicci
centrali dell’Abruzzo).
Note
aggiuntive
La Valle di Canneto è tra le più belle e
frequentate dell’intero Parco. In questa valle, nel comune di Settefrati, nasce
il fiume Melfa, affluente del Liri. Al suo ingresso è situato il santuario
dedicato alla Madonna di Canneto, famoso in tutta la zona e meta di migliaia di pellegrini.
Forca Resuni (m 1952) è il rifugio che per caratteristiche, collocazione ed ambiente rappresenta la meta ideale e simbolica per gli appassionati di montagna: a ridosso delle più importanti vette è al centro della Camosciara, l'area maggiormente protetta e tutelata del parco.
Il Pino mugo in Italia nasce spontaneo sulle Alpi e su alcune zone dell'Appennino: tra quest'ultime nel PNALM. L'habitat naturale è compreso tra i 1600 e i 2300 m.; oltre quindi il normale limite della vegetazione forestale che nel nostro caso è rappresentato dalla faggeta (bosco di faggi).
Il Pino mugo in Italia nasce spontaneo sulle Alpi e su alcune zone dell'Appennino: tra quest'ultime nel PNALM. L'habitat naturale è compreso tra i 1600 e i 2300 m.; oltre quindi il normale limite della vegetazione forestale che nel nostro caso è rappresentato dalla faggeta (bosco di faggi).
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