MONTE LA
ROCCA
1924
Monti
Marsicani
versante
laziale
Indicazioni geografiche e stradali
La vetta
è sul confine tra il basso Lazio e l’Abruzzo, tra le province di Frosinone e
L’Aquila. E’ situata all’interno del PNALM (Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e
Molise).
In auto
Appena usciti da Sora, in direzione Avezzano,
ad un incrocio sulla destra, inizia la Strada Regionale 666 che dalla periferia
della cittadina, immettendosi in seguito sulla SR 509 (vedere note finali),
salendo per il valico di Forca d’Acero, confine tra Lazio ed Abruzzo, raggiunge
le località turistiche abruzzesi di Pescasseroli e Villetta Barrea.
Imboccata quindi la S.R.666, superati di
qualche chilometro i bivi di Campoli Appennino ed a pochi metri dall’incrocio
che conduce ad Alvito, all’altezza del km 12,600, sulla sinistra di
un’ampissima curva verso destra, c’è un largo piazzale a margine della
carreggiata dove si parcheggia molto comodamente. Da qui inizia il lungo
vallone dapprima denominato Valle di Capo d’Acqua e successivamente Valle
Carbonara.
IMPORTANTE
In questa
zona del Parco, per la consistente presenza dell’Orso bruno marsicano, durante
la stagione estiva (l’estate del 2019 dal
05 agosto al 15 settembre) il flusso turistico è regolamentato e soggetto a
pagamento (€ 25,00 a persona nel 2017). Alcune zone invece sono completamente interdette. Ciò allo scopo di non arrecare grave disturbo a
questa specie animale che durante tale periodo si nutre di bacche mature di
ramno alpino, arbusto particolarmente abbondante su questi pendii.
Esclusivamente nel periodo indicato
è quindi necessario rivolgersi all’Ente Parco al fine di evitare possibili
sanzioni.
I numeri
telefonici sono: 0863 1856566 - 339.8395335
Località di partenza
Pantano/Capo
d’Acqua di Campoli Appennino (FR)
Altezze tempi dalla partenza
m.
0910 partenza
m.
1222 Rifugio Simoncelli h
0,55
m.
1450 da strada a sentiero h
1,40
m.
1839 Rifugio di Iorio
h 2,30
m.
1867 Picco La Rocca
h 3,20
m.
1924 Monte La Rocca
h 3,45
Percorso
La strada brecciata attraversa l’intero
fondovalle costeggiando un fossato, a volte ruscello, per l’affiorare in
superficie dell’acqua che prevalentemente scorre sotterranea. A circa metà
valle si passa accanto al Rifugio Capo d’Acqua (detto anche Simoncelli); nel
vicino torrente scorre abbondante e gelida l’acqua proveniente dalle locali
sorgenti. Dopo circa cinque chilometri di agevole strada il lungo e diritto
vallone ha termine. In una radura al bordo del bosco la strada finisce e, ben
segnalati, iniziano tre sentieri in diverse direzioni; per il Balzo dei Tre
Confini si prende il sentiero di destra che inizia subito a salire nel bosco.
Dopo un’altra breve e pianeggiante radura,
rientrando nel bosco, il tracciato supera un canalone e riprende la salita.
Giunti al termine della faggeta, allontanandosi progressivamente dal canalone,
si percorre liberamente l’ultimo tratto in ascesa, tutto su prato, fino alla
sella da cui si osservano le non lontane piste da sci di Pescasseroli. Voltando
a sinistra, pochi minuti e si è sulla vetta del Balzo dei Tre Confini. Da
questa vetta, ripassando per la sella, si raggiunge il vicinissimo Rifugio di
Iorio.
Volendo, dalla sella si può evitare di andare su Balzo dei Tre Confini per recarsi in due minuti direttamente al rifugio.
Volendo, dalla sella si può evitare di andare su Balzo dei Tre Confini per recarsi in due minuti direttamente al rifugio.
Proseguendo, con percorso tutto in cresta, si
cavalcano le splendide Creste di Pescasseroli, un lungo serpentone montuoso con
una serie di cime che si susseguono tra loro offrendo magnifici panorami.
Dopo aver superato varie piccole cime (tutte oltre i 1800) si raggiungono nell'ordine Picco La Rocca (m.1867) e Monte La Rocca. Ampia panoramica sulla conca di Pescasseroli ed il Parco Nazionale d'Abruzzo.
Da quest’ultima montagna, che rappresenta la
meta della giornata, si può decidere se ripetere il percorso a ritroso per ridiscendere
oppure proseguire ancora in cresta ed andare a chiudere il tracciato con un
ampio anello. In questo secondo caso si superano altre due vette (Monte della
Strega m. 1909 e Monte Pietroso m.1879), si scende al Valico di Monte
Tranquillo (m. 1637) dove inizia il sentiero che, dopo vari tornanti, scende in
diagonale tornando sulla strada brecciata di fondo valle all’altezza del
Rifugio Simoncelli. E’ opportuno prendere questo sentiero che riconduce al
rifugio; eventuali altri tracciati che sembrano condurre a valle più vicino al
punto di partenza (dando l’impressione di accorciare molto) possono portare
fuori strada. Dal rifugio, ripercorrendo
la strada del mattino, si torna facilmente al parcheggio.
Note
aggiuntive
Il Rifugio di Iorio venne edificato durante gli
anni ’30. Collocato a quota 1830 è rinomato per la sua posizione altamente
panoramica sui selvaggi boschi del parco; per questo, è considerato uno dei
migliori punti d’osservazione per l’avvistamento del famoso orso marsicano, sia
alle prime luci del mattino che sul far della sera.
Il Rifugio Capo d’Acqua, chiamato anche
Simoncelli, è situato a metà strada del lungo vallone. Ed è proprio in
corrispondenza di questo, a quota 1222, che il vallone muta il suo nome
passando da Valle di Capo d’Acqua a Valle Carbonara.
La Strada Regionale 509 parte da Cassino, raggiunge
Atina, attraversa il centro abitato di San Donato Valle di Comino, incrocia la
S.R.666 (proveniente da Sora), sale sul valico di Forca d’Acero (confine
Lazio/Abruzzo) e termina ad Opi (pochi chilometri da Pescasseroli); il tratto
Cassino/Atina si può percorrere sulla superstrada che scorre parallela.
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