BALZO DI
CIOTTO
1944
Monti
Marsicani
versante
laziale
Indicazioni geografiche e stradali
La vetta è sul confine tra il basso Lazio e
l’Abruzzo, tra le province di Frosinone e L’Aquila. E’ situata sul limite del
PNALM (Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise).
Sul versante laziale bisogna raggiungere la
cittadina di Sora sulla confluenza delle valli del Liri, di Comino e di Roveto.
In auto
Appena usciti da Sora, in direzione Avezzano,
si supera un primo grande incrocio a destra dove inizia la Strada Regionale 666
che conduce, oltre che al locale ospedale, alle località turistiche abruzzesi
di Pescasseroli e Villetta Barrea attraverso il valico di Forca d’Acero. Dopo
poche centinaia di metri, al successivo incrocio e sempre a destra, si svolta in
direzione Pescosolido (m. 630). Appena entrati in paese si prende una stradina che sale sulla
destra (si passa davanti una antica chiesetta) e, uscendo dall’abitato, si possono raggiungere in breve i Prati di
Pescosolido. Finito l’asfalto inizia un tratto brecciato; si superano due
tornanti (destra e sinistra) e si prosegue costeggiando i prati. Arrivati ad un
cancello in legno, che sbarra la strada, si parcheggia a destra.
Località di partenza
Prati di
Pescosolido/comune di Pescosolido
Altezze tempi dalla partenza
m.
0770 partenza
m.
1450 vasche h 2,25
m.
1610 Capanno Santuccio h 2,55
m.
1944 vetta h
4,00
m.
0770 discesa h 3,00
Percorso
Superato il cancello, si gira subito sulla
sinistra dove inizia il sentiero; si individua facilmente perché marcato con i
segni bianco-rossi. Inizialmente si costeggia una recinzione; arrivati più su
si volta decisamente a destra. Comincia una lunga diagonale a salire che più in
alto, curvando verso sinistra, aggira per intero la dorsale che scende dai
monti della Brecciosa. Si entra nella Valle del Lacerno (un profondo solco
scavato tra due alte catene montuose) e la si percorre tutta a mezza costa (il
fossato corre molto più in basso). E’ questo uno dei più bei percorsi di tutto il
territorio.
Giunti all’altezza di 1450 m., in un piccolo
largario, si incontrano tante vasche messe lì per far abbeverare gli animali
che qui vivono allo stato brado. Bisogna ora fare attenzione: non si prende il
sentiero che verso sinistra salendo entra nel bosco, ma si continua in piano
lungo il fossato che proprio qui viene raggiunto. Ad un certo punto il sentiero
(facile da seguire perché ben segnato) prende a salire verso destra. Al culmine della salita, uscendo
dal bosco, si arriva su un bel pianoro con al centro un vecchio ricovero di
pastori: è la Capanna di Santuccio. Superata la capanna si sale frontalmente
fino a raggiungere una piccola sella in cresta.
Da qui, voltando verso destra, si risale la
dorsale fino alla vetta di Balzo di Ciotto.
Note
aggiuntive
Valle Lacerno è una delle località più selvagge delle
nostre zone.
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