BALZO DEI
TRE CONFINI
1839
Monti
Marsicani
versante
laziale
La vetta è sul confine tra il basso Lazio e l’Abruzzo, tra le province di Frosinone e L’Aquila. E’ situata all’interno del PNALM (Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise).
Sul
versante laziale bisogna raggiungere la cittadina di Sora sulla confluenza
delle valli del Liri, di Comino e di Roveto.
In auto
Appena usciti da Sora, in direzione Avezzano,
ad un incrocio sulla destra, inizia la Strada Regionale 666 che dalla periferia
della cittadina, immettendosi in seguito sulla SR 509 (vedere note finali),
salendo per il valico di Forca d’Acero, confine tra Lazio ed Abruzzo, raggiunge
le località turistiche abruzzesi di Pescasseroli e Villetta Barrea.
Imboccata quindi la S.R.666, superati di
qualche chilometro i bivi di Campoli Appennino ed a pochi metri dall’incrocio
che conduce ad Alvito, all’altezza del km 12,600, sulla sinistra di
un’ampissima curva verso destra, c’è un largo piazzale a margine della
carreggiata dove si parcheggia molto comodamente. Da qui inizia il lungo
vallone dapprima denominato Valle di Capo d’Acqua e successivamente Valle
Carbonara.
IMPORTANTE
In questa
zona del Parco, per la consistente presenza dell’Orso bruno marsicano, durante
la stagione estiva (l’estate del 2019 dal
05 agosto al 15 settembre) il flusso turistico è regolamentato e soggetto a
pagamento (€ 25,00 a persona); ciò allo scopo di non arrecare grave disturbo a
questa specie animale che durante tale periodo si nutre di bacche mature di
ramno alpino, arbusto particolarmente abbondante su questi pendii.
Esclusivamente nel periodo indicato
è quindi necessario rivolgersi all’Ente Parco al fine di evitare possibili
sanzioni.
I numeri
telefonici sono: 0863 1856566 - 339.8395335
Località di partenza
Pantano/Capo
d’Acqua di Campoli Appennino (FR)
Altezze tempi dalla partenza
m. 0910 partenza
m. 1222 Rifugio Simoncelli h 0,55
m.
1450 da strada a sentiero h
1,40
m. 1839 Vetta h 2,30
m. 0910 discesa h 2,00
Percorso
La strada brecciata attraversa l’intero fondovalle
costeggiando un fossato, a volte ruscello, per l’affiorare in superficie
dell’acqua che prevalentemente scorre sotterranea. A circa metà valle si passa
accanto al Rifugio Capo d’Acqua (detto anche Simoncelli); nel vicino torrente
scorre abbondante e gelida l’acqua proveniente dalle locali sorgenti. Dopo
circa cinque chilometri di agevole strada il lungo e diritto vallone ha
termine. In una radura al bordo del bosco la strada finisce e, ben segnalati,
iniziano tre sentieri in diverse direzioni; per il Balzo dei Tre Confini si
prende il sentiero di destra che, da subito, inizia a salire nel bosco.
Dopo un’altra breve e pianeggiante radura,
rientrando nel bosco, il tracciato supera un canalone e riprende la salita.
Giunti al termine della faggeta, allontanandosi progressivamente dal canalone,
si percorre liberamente l’ultimo tratto in ascesa, tutto su prato, fino alla
sommità della linea di cresta; è la sella da cui, prima riscendendo e poi di
nuovo risalendo, si possono raggiungere le non lontane e ben visibili piste da
sci di Pescasseroli.
Da questa sella, voltando verso sinistra, in
pochi minuti si è sulla vetta del Balzo dei Tre Confini; gli ultimi metri,
quando il sentiero si fa ripido, sono un po’ impegnativi ed occorre aiutarsi
anche con le mani.
Dalla vetta, volgendo lo sguardo verso il
vicino Rifugio di Iorio, facilmente raggiungibile prima di riprendere la strada
del ritorno, gran colpo d’occhio sulle splendide Creste di Pescasseroli, un lungo
serpentone montuoso con una serie di cime che si susseguono e motivo di
un’altra escursione o, ancor meglio, prosecuzione di questa stessa (vedere
Monte La Rocca).
Note
aggiuntive
Il nome Balzo dei Tre Confini deriva dal fatto
che lo spuntone roccioso domina le tre valli che da esso si dipartono: la Valle
di Capo d’Acqua/Carbonara (trattata in questo itinerario), la Valle di Pesco di
Iorio (degradante nella piana di Pescasseroli) ed i Prati d’Angro (con in fondo
la Conca del Fucino).
Il Rifugio di Iorio venne edificato durante gli
anni ’30.
Collocato a quota 1830 è rinomato per la sua posizione altamente
panoramica sui selvaggi boschi del parco; per questo, è considerato uno dei
migliori punti d’osservazione per l’avvistamento del famoso orso marsicano, sia
alle prime luci del mattino che sul far della sera.
Il Rifugio Capo d’Acqua, chiamato anche Simoncelli,
è situato a metà strada del lungo vallone. Ed è proprio in corrispondenza di
questo, a quota 1222, che il vallone muta il suo nome passando da Valle di Capo
d’Acqua a Valle Carbonara.
La Strada Regionale 509 parte da Cassino,
raggiunge Atina, attraversa il centro abitato di San Donato Valle di Comino,
incrocia la S.R.666 (proveniente da Sora), sale sul valico di Forca d’Acero
(confine Lazio/Abruzzo) e termina ad Opi (pochi chilometri da Pescasseroli); il
tratto Cassino/Atina si può percorrere sulla superstrada che scorre parallela.
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