martedì 20 ottobre 2015

SERRA MATARAZZO

SERRA MATARAZZO
2007
Monti Marsicani
versante laziale


Indicazioni geografiche e stradali
La vetta è situata nel versante laziale dei Marsicani poco distante dal confine tra il basso Lazio e l’Abruzzo, in provincia di Frosinone. Si trova vicino il PNALM (Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise).
Sul versante laziale bisogna raggiungere la cittadina di Sora sulla confluenza delle valli del Liri, di Comino e di Roveto.


In auto
Appena usciti da Sora, in direzione Avezzano, ad un incrocio sulla destra, inizia la Strada Regionale 666 che dalla periferia della cittadina, immettendosi in seguito sulla SR 509 (vedere note finali), salendo per il valico di Forca d’Acero, confine tra Lazio ed Abruzzo, raggiunge le località turistiche abruzzesi di Pescasseroli e Villetta Barrea.
Imboccata quindi la S.R.666, superati i bivi di Campoli Appennino ed Alvito e il piccolo villaggio turistico di Trichiano, si arriva all’incrocio con la Strada Regionale 509: a destra si scende per San Donato Val di Comino e Cassino, a sinistra si prosegue per Forca d’Acero e Pescasseroli. Da questo bivio bisogna percorre altri dieci chilometri; superato prima Il Castellone (un tempo rifugio e casa cantoniera, oggi ristorante) e successivamente un secco tornante si parcheggia in una piccola piazzola bordo strada, sul lato di sinistra (la piazzola è facilmente identificabile perché trenta metri dopo vi è la palina con il km 11). Da Sora sono stati percorsi circa 26,5 km e per il Valico di Forca d’Acero ne manca solo uno e mezzo.


Località di partenza
Zona di Forca d’Acero ai confini con il Parco Nazionale d’Abruzzo

Altezze                           tempi dalla partenza
m. 1450  partenza
m. 1633  pozzo                           h 1,00
m. 1783  valico Inguagnera        h 1,30
m. 1960  Serra delle Gravare     h 2,10
m. 1983  cima intermedia           h 2,25
m. 2007  Serra Matarazzo          h 2,45
m. 1450  discesa                         h 2,15


Percorso
Lasciata l’auto si percorrono pochi metri d’asfalto per prendere, sulla destra, un comodo sentiero ben segnalato e molto evidente. Questo primo tratto di percorso è prevalentemente in piano ed in parte attraversa un bosco di faggi. Dopo 30 minuti si arriva sulla lunga e dritta Valle dell’Inguagnera chiusa in fondo dai rilievi delle Gravare.                                                               


Nell’entrare in valle inizialmente si ridiscende; giunti lungo il fossato di fondo si ricomincia a salire gradualmente, con lieve pendenza e sempre su prati. Arrivati al termine della vallata ci si spinge verso sinistra per prendere un sentiero che sale discretamente ripido


e che conduce fino al Valico dell’Inguagnera da dove ci si affaccia sull’altro versante. Dal valico, proseguendo verso la cresta di destra, si sale verso Le Gravare. Il sentiero segue agevolmente la cresta inerpicandosi solo negli ultimi metri. La prima cima che si raggiunge è la vetta più alta del gruppo delle Gravare a quota 1960. Volgendo lo sguardo verso l’Abruzzo ampia è la vista sui selvaggi boschi della Camosciara e sulla sottostante Val Fondillo, la più bella e lussureggiante del Parco Nazionale d’Abruzzo, con sullo sfondo il massiccio del Monte Marsicano.
Proseguendo nel versante laziale, invece, si segue la dorsale che porta verso le cime più alte. Percorrendola in cresta in un quarto d’ora si raggiunge la Cima 1983; in altri venti minuti si arriva sulla vetta di Serra Matarazzo posta a quota 2007.



Note aggiuntive
Serra Matarazzo è una lunga dorsale che divide la Valle Inguagnera dalla Valle Lattara. E’ costituita da una serie di cime che vanno oltre i 1700 e 1800 metri. Fisicamente la quota 2007 ne rappresenta l’apice finale; topograficamente per Serra Matarazzo si intendono solo le cime più basse.
Attraversando Valle Inguagnera si superano un ampio stazzo ed un caratteristico pozzo che assumono lo stesso nome della valle. Lo stazzo è costituito da tanti muretti  a secco che delimitano gli spazi e dai resti degli antichi ricoveri dei pastori ormai semidemoliti; il pozzo invece è davvero una rarità: il bordo superiore è formato da un unico blocco di pietra lavorato con grande abilità in quanto presenta al centro un perfetto foro circolare.


La Strada Regionale 509 parte da Cassino, raggiunge Atina, attraversa il centro abitato di San Donato Valle di Comino, incrocia la S.R.666 (proveniente da Sora), sale sul valico di Forca d’Acero (confine Lazio/Abruzzo) e termina ad Opi (pochi chilometri da Pescasseroli); il tratto Cassino/Atina si può percorrere sulla superstrada che scorre parallela.


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