sabato 3 ottobre 2015

BALZO DEI TRE CONFINI

BALZO DEI TRE CONFINI
1839
Monti Marsicani
versante laziale


Indicazioni geografiche e stradali
La vetta è sul confine tra il basso Lazio e l’Abruzzo, tra le province di Frosinone e L’Aquila. E’ situata all’interno del PNALM (Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise).
Sul versante laziale bisogna raggiungere la cittadina di Sora sulla confluenza delle valli del Liri, di Comino e di Roveto.


In auto
Appena usciti da Sora, in direzione Avezzano, ad un incrocio sulla destra, inizia la Strada Regionale 666 che dalla periferia della cittadina, immettendosi in seguito sulla SR 509 (vedere note finali), salendo per il valico di Forca d’Acero, confine tra Lazio ed Abruzzo, raggiunge le località turistiche abruzzesi di Pescasseroli e Villetta Barrea.
Imboccata quindi la S.R.666, superati di qualche chilometro i bivi di Campoli Appennino ed a pochi metri dall’incrocio che conduce ad Alvito, all’altezza del km 12,600, sulla sinistra di un’ampissima curva verso destra, c’è un largo piazzale a margine della carreggiata dove si parcheggia molto comodamente. Da qui inizia il lungo vallone dapprima denominato Valle di Capo d’Acqua e successivamente Valle Carbonara.


IMPORTANTE
In questa zona del Parco, per la consistente presenza dell’Orso bruno marsicano, durante la stagione estiva (l’estate del 2019 dal 05 agosto al 15 settembre) il flusso turistico è regolamentato e soggetto a pagamento (€ 25,00 a persona); ciò allo scopo di non arrecare grave disturbo a questa specie animale che durante tale periodo si nutre di bacche mature di ramno alpino, arbusto particolarmente abbondante su questi pendii.
Esclusivamente nel periodo indicato è quindi necessario rivolgersi all’Ente Parco al fine di evitare possibili sanzioni.
I numeri telefonici sono: 0863 1856566 - 339.8395335 

Località di partenza
Pantano/Capo d’Acqua di Campoli Appennino (FR)

Altezze                            tempi dalla partenza
m. 0910  partenza
m. 1222  Rifugio Simoncelli        h 0,55
m. 1450  da strada a sentiero        h 1,40
m. 1839  Vetta                              h 2,30
m. 0910  discesa                           h 2,00


Percorso
La strada brecciata attraversa l’intero fondovalle costeggiando un fossato, a volte ruscello, per l’affiorare in superficie dell’acqua che prevalentemente scorre sotterranea. A circa metà valle si passa accanto al Rifugio Capo d’Acqua (detto anche Simoncelli); nel vicino torrente scorre abbondante e gelida l’acqua proveniente dalle locali sorgenti. Dopo circa cinque chilometri di agevole strada il lungo e diritto vallone ha termine. In una radura al bordo del bosco la strada finisce e, ben segnalati, iniziano tre sentieri in diverse direzioni; per il Balzo dei Tre Confini si prende il sentiero di destra che, da subito, inizia a salire nel bosco.


Dopo un’altra breve e pianeggiante radura, rientrando nel bosco, il tracciato supera un canalone e riprende la salita. Giunti al termine della faggeta, allontanandosi progressivamente dal canalone, si percorre liberamente l’ultimo tratto in ascesa, tutto su prato, fino alla sommità della linea di cresta; è la sella da cui, prima riscendendo e poi di nuovo risalendo, si possono raggiungere le non lontane e ben visibili piste da sci di Pescasseroli.
Da questa sella, voltando verso sinistra, in pochi minuti si è sulla vetta del Balzo dei Tre Confini; gli ultimi metri, quando il sentiero si fa ripido, sono un po’ impegnativi ed occorre aiutarsi anche con le mani.



Dalla vetta, volgendo lo sguardo verso il vicino Rifugio di Iorio, facilmente raggiungibile prima di riprendere la strada del ritorno, gran colpo d’occhio sulle splendide Creste di Pescasseroli, un lungo serpentone montuoso con una serie di cime che si susseguono e motivo di un’altra escursione o, ancor meglio, prosecuzione di questa stessa (vedere Monte La Rocca).


Note aggiuntive
Il nome Balzo dei Tre Confini deriva dal fatto che lo spuntone roccioso domina le tre valli che da esso si dipartono: la Valle di Capo d’Acqua/Carbonara (trattata in questo itinerario), la Valle di Pesco di Iorio (degradante nella piana di Pescasseroli) ed i Prati d’Angro (con in fondo la Conca del Fucino).
Il Rifugio di Iorio venne edificato durante gli anni ’30.


Collocato a quota 1830 è rinomato per la sua posizione altamente panoramica sui selvaggi boschi del parco; per questo, è considerato uno dei migliori punti d’osservazione per l’avvistamento del famoso orso marsicano, sia alle prime luci del mattino che sul far della sera.
Il Rifugio Capo d’Acqua, chiamato anche Simoncelli, è situato a metà strada del lungo vallone. Ed è proprio in corrispondenza di questo, a quota 1222, che il vallone muta il suo nome passando da Valle di Capo d’Acqua a Valle Carbonara.
La Strada Regionale 509 parte da Cassino, raggiunge Atina, attraversa il centro abitato di San Donato Valle di Comino, incrocia la S.R.666 (proveniente da Sora), sale sul valico di Forca d’Acero (confine Lazio/Abruzzo) e termina ad Opi (pochi chilometri da Pescasseroli); il tratto Cassino/Atina si può percorrere sulla superstrada che scorre parallela.

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