1321
Monti
Aurunci
Indicazioni geografiche e stradali
La
vetta, nel basso Lazio, è situata sul confine tra le provincie di Frosinone e
Latina.
Sul
versante del frusinate si deve raggiungere il paese di Esperia.
In auto
Dal casello autostradale di Pontecorvo ci si
dirige verso questa cittadina. La si attraversa e, superato il fiume Liri, si
deve seguire la direzione per Esperia. La stessa direzione va seguita per chi
proviene dalla superstrada Cassino-Formia; arrivando da Cassino e viaggiando
verso Formia, circa un chilometro dopo San Giorgio a Liri, si gira a destra.
Arrivati ad Esperia si sale su per il centro
storico ma prima di entrarvi si svolta a sinistra per l’antichissima Rocca
Guglielma. In questo tratto di strada, fino alla rocca, è necessario prestare
grande attenzione e procedere molto lentamente perché la strada è molto stretta
ed in diversi punti l’incrocio con altri veicoli appare improbabile. Superato
il castello, anche se su strada di montagna, il percorso diventa più agevole.
Si passa nella stretta vallata fino ad arrivare ad un incrocio a destra con
l’indicazione della località Tasso. Si costeggia subito un’abitazione e dopo
meno di cento metri, dietro una curva, prima che la strada inizia a salire, si
parcheggia in un piccolo spazio.
Località di partenza
Valle
Tasso - comune di Esperia
Altezze tempi dalla partenza
m.
0670 partenza
m.
1000 Guado del Faggeto h
0,40
m.
1112 Sella di Chiavica h
1,20
m.
1321 Vetta h
2,10
m. 0670 discesa h 1,35
Percorso
Si risale il fossato del Tasso, inizialmente
sulla strada brecciata e successivamente su sentiero. In realtà questo percorso
corrisponde al torrente d’acqua che viene giù dai monti quando le piogge sono
abbondanti e quindi si possono trovare ostacoli quali rami, tronchi o sassi.
Si costeggiano anche diversi esemplari di
castagni secolari.
Finita l’ascesa ci si ritrova su una valle
abbastanza piana: è la vallata del Guado del Faggeto a quota 1000. Se
suggestivo è il vallone del Tasso non lo è da meno quest’altra lunga valle tra
prati, radi boschi e fenomeni carsici veramente interessanti: un ambiente
isolato dall’aspetto selvaggio.
L’ultimo tratto della valle si percorre in un
bosco di faggi e si arriva ad una sella (m. 1112) che si affaccia sulla Valle
dell’Ausente (verso Minturno); gli alberi coprono quasi totalmente il
paesaggio. Da qui, girandoci sulla nostra destra, si ricomincia la salita.
Camminando nella faggeta si rimane sempre in cresta o quasi. Dopo aver
raggiunto due anticime (m.1203 e m.1263), si arriva, ormai fuori dal bosco,
sulla sassosa vetta. Di fronte si vedono Monte d'Oro e Roccaguglielma: Esperia è sotto di loro.
Note
aggiuntive
Nel fossato del Tasso, quando la strada è
finita ed è già iniziato il sentiero, sulla nostra destra ci imbattiamo in
diversi esemplari di secolari castagni disposti in ordine sparso; attraggono l’attenzione
del passante con la loro enorme mole.
I Monti Aurunci sono caratteristici per il fenomeno
del carsismo molto accentuato. Sono 130 gli inghiottitoi e le cavità di
qualsiasi genere e dimensione (33 nel solo comune di Esperia e tutti con
sviluppo verticale). Nella Valle del Guado del Faggeto vi è un inghiottitoio
enorme che presenta un diametro in superficie di 4/5 metri ed ha una profondità
di 59 metri! Davvero impressionante. E’ l’abisso di Chiavica la Faggeta. In
questo tratto della valle (nel bosco di faggi) il percorso è incerto quindi si
nota solo se si ha la fortuna di passarci vicino.
Un altro inghiottitoio (con diametro di circa
un metro) si trova salendo sotto cresta verso Monte Forte (sotto la seconda
anticima)
Di ritorno dall’escursione in montagna una
sosta all’antica Rocca Guglielma è quasi d’obbligo considerato che,
praticamente, la si costeggia. Fu fatta erigere intorno l’anno 1103 dal
cavaliere normanno Guglielmo da Glossavilla. Tra le maggiori famiglie che nei
secoli la dominarono si ricordano gli Spinelli, i Della Rovere ed i Farnese.
Oggi parte delle mura sono ancora lì alte a proteggere il sottostante borgo;
tuttavia, essendoci delle pareti pericolanti, se ne vieta giustamente
l’eccessivo avvicinamento. Sul lato opposto della strada vi è il Santuario
della Madonna delle Grazie con adiacente un panoramico terrazzo.
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