COLLE
AQUILONE
1268
Le
Mainarde
FOTO
Indicazioni geografiche e stradali
La vetta è nel basso Lazio in provincia di
Frosinone.
Bisogna raggiungere la cittadina di Cassino.
In auto
Percorrendo la S.R.6 Casilina si esce da
Cassino in direzione Napoli. Dopo 4,5 km si arriva al bivio, sulla sinistra,
per Cervaro. Alri 3 km e si entra
nel centro abitato del paese. Nella piazza principale si prende il corso che
conduce verso i retrostanti monti; la segnaletica indica i paesi di Viticuso e
Acquafondata (antichi centri medievali di montagna) e il monastero della
Madonna De Piternis.
E’ una lunga strada che conduce fino alla Forcella di
Cervaro a quota 1053. Da qui la strada continua per raggiungere i paesi appena
nominati. Per l’escursione invece si parcheggia proprio in cima al passo su un
ampio e comodo piazzale.
FOTO
Località di partenza
Forcella
di Cervaro - comune di Cervaro
Altezze tempi
m. 1053 partenza
m. 1268 Vetta h 1,15
m. 1053 discesa h 1,00
Percorso
Lasciata l’auto, si inizia a salire sul
versante di sinistra dopo aver superato, in uno dei punti più agevoli, il filo
della recinzione realizzata per contenere gli animali al pascolo. La salita è
semplice, tutta su prato. Dopo non molto, arrivati sulla cresta, ci si ritrova
su una moderna e larga strada completamente brecciata: è la strada costruita
appositamente per collegare, e quindi facilmente raggiungere con idonei mezzi,
tutte le altissime torri dotate di enormi eliche per lo sviluppo di energia
alternativa: le famose pale eoliche. Da qui inizia una inconsueta passeggiata
su una lunghissima cresta (naturalmente ai quattro venti e con bel panorama,
nonostante l’altezza non eccessiva). E’ un continuo susseguirsi di torri
allineate su un percorso sinuoso con modesti saliscendi; alcune sono fuori
percorso adagiate su piccole alture laterali ed è piacevole raggiungerle.
L’escursione finisce in vetta dove è posizionata l’ultima torre; sotto vi è
Cassino, la sua piana e il famoso monastero.
Al ritorno si ripete il percorso a ritroso (a
mezza strada si incrocia la via che, inizialmente tutta in discesa, si
ricollega con la viabilità principale verso Viticuso). Per chi vuole fare
qualcosa in più, quando la strada è quasi ultimata e bisogna ridiscendere giù
per la verde collina, ci si può dirigere (a questo punto sulla nostra sinistra)
verso la non lontana montagna di Monte Maio a quota 1257.
Monte Aquilone (o Colle) è stato caratterizzato
sin dall’antichità dalla presenza, sul suo versante meridionale completamente
esposto, di migliaia e migliaia di alberi d’ulivo rinomati per la produzione di
un’olio di alta qualità. L’antica “Liciniana è stata oggi sostituita dalle più
moderne varietà del “Leccino” e del Moraiolo”.
Colle Aquilone è la parte terminale della lunga
catena delle Mainarde, che, partendo dalle alte vette della Metuccia e di Monte
a Mare (a confine con i Monti della Meta) e passando per altri “2000”, degrada
all’improvviso dal Monte Forcellone in poi, dando vita ad una seconda serie di
vette, collegate con le prime ma notevolmente più basse (1200/1300 m.). Io
personalmente, nella mia elencazione di catene e vette, le definisco Mainarde
Basse.
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