domenica 8 gennaio 2017

CORNO GRANDE

CORNO GRANDE
2912
Gran Sasso


Indicazioni geografiche e stradali
Il massiccio del Gran Sasso d’Italia, il più alto in assoluto dell’Italia peninsulare, occupa la zona centro/settentrionale dell’Appennino e della Regione abruzzese. Segna il confine tra le provincie dell’Aquila e di Teramo. La sua maggiore vetta è quella del Corno Grande con 2912 m. d’altezza.


In auto
Si prende l’autostrada A24 Roma-L’Aquila-Teramo e si esce ad Assergi, distante solo un chilometro dal lungo traforo del Gran Sasso. Seguendo le indicazioni per Campo Imperatore dopo 25 km si arriva al piazzale da dove ha inizio l’escursione. Affiancato da due alberghi, un ristorante/bar, l’Osservatorio astronomico e il Giardino botanico, è questo il punto d’arrivo della cabinovia che da Fonte Cerreto (2 km dopo l’uscita di Assergi) trasporta i turisti che non vogliono salire in macchina o che in inverno vengono a sciare.
Da Sora per Campo Imperatore sono 135 km.



Località di partenza
Campo Imperatore

Altezze                                     tempi dalla partenza
m. 2130  partenza
m. 2335  Sella di Monte Aquila           h 0,40
m. 2506  Sella del Brecciaro                h 1,25
m. 2615  Conca degli Invalidi             h 1,45
m. 2912  vetta del Corno Grande        h 2,50
m. 2130  ritorno                                   h 2,15


Percorso
Si inizia l’escursione partendo dal piazzale e passando sulla sinistra del Giardino botanico e dell’Osservatorio astronomico. Pochi minuti più avanti, ad un bivio, si prende il sentiero di destra e in leggera salita si sale in diagonale fin sotto la Sella di Monte Aquila.


Per raggiungere il passo è necessario salire, ora abbastanza ripidamente, un ultimo tratto formato da tanti tornantini.


Giunti sulla sella ci si affaccia sul magnifico pianoro di Campo Pericoli che si sviluppa in tutta la sua lunghezza ai piedi del Corno Grande. Lo si deve attraversare per intero con sentiero molto semplice, per molti tratti pianeggiante e costantemente circondato da verdissimi prati di alta quota.


Arrivati in fondo, il percorso ricomincia a salire gradualmente. Dopo un po’ la pendenza si accentua ed a causa del terreno molto ghiaioso le difficoltà aumentano.


Finita la ripida salita si arriva sulla Sella del Brecciaro. Da qui si comincia ad aggirare la montagna e dal versante Aquilano si passa a quello Teramano. Si continua a salire abbastanza decisamente ma senza eccessive difficoltà. Quando il terreno rimpiana si è sopra la Conca degli Invalidi sovrastata dall’impressionante, rocciosa e quasi verticale parete nord della vetta.




A questo punto si lascia la via Normale e si sale sulla destra per prendere la Cresta Ovest e cavalcarla fino alla meta finale (continuando diritti per la via Normale il percorso è più semplice ma meno panoramico e meno spettacolare). Cresta Ovest rappresenta la sezione più emozionante, affascinante ed indimenticabile dell’intera escursione.



Il percorso, totalmente in cresta o appena sotto di essa, appare completamente esposto sui due versanti: il versante aquilano a strapiombo sulla valle di Campo Pericoli,


il versante teramano ripidissimo sui sottostanti canaloni.


E’ fondamentale salire, per lunghi tratti aiutandosi con le mani, seguendo i numerosissimi “bolli” bianco/rossi: sono segnali circolari (del diametro di circa 15 cm) posti tra loro a breve distanza, e comunque collocati sempre a vista l’un l’altro con quello che segue. Un sistema molto intelligente che facilita la salita perché in ogni momento indica la via maestra ed evita di ritrovarsi in situazioni spiacevoli.










Questo percorso è molto impegnativo e duro ma se affrontato con grande attenzione e la giusta cautela permette di rimanere sempre in totale e completa sicurezza; non a caso non è raro incrociare anche famiglie con figli piccoli al seguito (in questo caso bisogna però dire che si tratta più di esperti escursionisti nordici o stranieri maggiormente avvezzi a questo genere di ambienti e di escursioni).
Prima di arrivare in vetta, in corrispondenza della Cresta Nord, ci si ricollega con la via Normale e si costeggia l’enorme ghiacciaio del Calderone.


La conquista della vetta dà emozioni e sensazioni interiori impossibili da descrivere.



Note aggiuntive
Al ritorno si può scendere per la Cresta Nord; si evitano così le difficolta incontrate sulla Cresta Ovest, si scende in maniera più tranquilla, si costeggia il ghiacciaio del Calderone e si percorre un nuovo e diverso sentiero.


Ci si ricollega con il percorso d’andata in prossimità della Conca degli Invalidi.
Allo stato attuale quello del Calderone è il solo ghiacciaio dell’intero Appennino che può essere definito perenne in quanto i suoi ghiacci sono gli unici che non si sciolgono completamente durante i mesi estivi.

Inoltre va aggiunto che il Corno Grande è composto da varie cime: Vetta Occidentale m. 2912, Vetta Orientale m. 2903, Vetta Centrale m. 2893 e Torrione Cambi m. 2875. 

Nessun commento:

Posta un commento