MONTE
CALVO
1041
Monti
Ausoni
Indicazioni geografiche e stradali
La vetta, nel basso Lazio, è situata tra le provincie di Frosinone e Latina.
In provincia di Frosinone si deve raggiungere il paese di Vallecorsa.
In auto
Percorrendo la S.R.6 Casilina, all’altezza di
Ceprano si raggiunge l’uscita del casello autostradale A1. Alla rotonda si
prosegue per Castro dei Volsci. Attraversata la parte bassa del paese (Madonna
del Piano), si segue l’indicazione per Amaseno-Vallecorsa. Ci si immette quindi
sulla Strada Statale 637 per Gaeta che conduce dritta al paese di Vallecorsa.
Uscendo da Frosinone, invece, si può subito prendere la Strada Statale 637 per
Gaeta partendo dalla zona Stazione.
Arrivati a Vallecorsa (Ceprano-Vallecorsa km
22) si attraversa per intero il centro abitato. Usciti, in direzione Lenola, si
svolta al bivio di destra, si percorrono poche centinaia di metri e si arriva
nella sottostante valle. Quindi si attraversa un piccolo ponte che porta
sull’altra sponda del Rio “Il Fossato”, si svolta a sinistra e si percorre
tutta la strada asfaltata del fondovalle. Quando la via inizia a salire, dopo
alcune curve, si arriva ad un tornante verso destra abbastanza ampio; qui, a
sinistra, si parcheggia l’auto nello spazio sul prato.
Località di partenza
Valle
Buana - comune di Vallecorsa
Altezze tempi
dalla partenza
m. 0610 partenza
m. 0774 Forcella Buana h 0,30
m. 0876 Sella superiore/sbarra h 0,55
m. 1041 Vetta h 1,20
m. 0610 discesa (giro ampio) h 1,00
Percorso
Si continua a piedi: i primi duecento metri la
via è ancora asfaltata, poi salendo presenta il fondo in cemento e infine
diventa una carrozzabile brecciata.
Giunti sulla Forcella Buana ci si affaccia sul
versante opposto: la Piana di Fondi con di fronte il mare. Sulla sommità della
sella c’è il cippo n° 55, uno dei 700 posti nell’800 lungo il confine tra l’antico
Stato Pontificio e il Regno di Napoli.
Volendo si può continuare per la strada
che porta a valle, versante mare; ma per la vetta si prosegue sulla brecciata che sale
e taglia in diagonale la montagna.
Dopo due ultimi tornantini si giunge ad una
sella superiore (sulla strada vi è una sbarra); qui si lascia la strada e,
voltando a sinistra, si sale in maniera decisa mirando dritti verso la vetta.
E’ un fuoripista semplice considerando che la salita, anche se sassosa e con
piccoli cespuglietti, non è ripida.
In vetta ancor di più si osserva l’ampio
panorama sulla Piana di Fondi, le isole, il vicino Monte delle Fate e le
retrostanti valli di Vallecorsa (Valle Buana) e di Amaseno. Anche sulla cima di MonteCalvo c'è un antico cippo di confine.
Al ritorno, per fare un percorso più lungo e
comunque piacevole in ambienti anticamente colonizzati dall’uomo, dalla vetta,
scendendo di pochi metri in direzione del Monte delle Fate si può riprendere la
carrozzabile brecciata che con ampio giro riconduce alla sella superiore con
sbarra (lo stesso luogo dove precedentemente era stata lasciata la strada).
Chi non vuole mai abbandonare la strada
brecciata può fare tranquillamente quest’ultimo tratto appena descritto anche
nel percorso di andata.
Note
aggiuntive
Questa zona oggi praticamente fuori dalle più
semplici vie di comunicazione ed apparentemente isolata, se attentamente
osservata, dimostra come invece con le sue antiche strade montuose ricopriva un
ruolo di crocevia tra zone apparentemente lontane ed invece vicine. Attraverso
la Forcella Buana si scendeva rapidamente verso Fondi raggiungendo in
pochissime ore il mare provenienti dall’immediato entroterra di Vallecorsa,
Castro dei Volsci e Pofi; attraverso la sella superiore di Monte Calvo era
facile svalicare per dirigersi verso la piana di Amaseno e la non lontana
Prossedi. E così le numerose famiglie che popolavano queste alture non erano
poi così isolate come a noi oggi potrebbe sembrare. D’altra parte è noto che
gli antichi si spostavano volentieri percorrendo i sentieri sulle alture,
sicuramente più sicuri delle strade delle pianure ed all’epoca anche più
rapidi.
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